FOOD FOREST e PERMACULTURA: Come Raggiungere un Impatto net ZERO CARBON

in una FOOD FOREST, il sistema è sicuramente net ZERO CARBON o addirittura CARBON NEGATIVE !

fonte: NATURE

Una FOOD FOREST realizzata con i principi della permacultura può essere considerata "net ZERO CARBON" (o addirittura a impatto negativo) se progettata e gestita correttamente. 

esempio di gilda
Gilda con azotofissatori

Vediamo il ragionamento logico che secondo noi porta a questa conclusione:

1. Ciclo del carbonio nelle piante

  • Le piante, attraverso la fotosintesi, assorbono anidride carbonica (CO₂) dall'atmosfera per produrre zuccheri e costruire tessuti vegetali.
  • In una FOOD FOREST, il sistema è progettato per favorire la Biodiversità crescente e massimizzare la copertura vegetale permanente (alberi, arbusti, piante perenni), il che significa un assorbimento continuo e crescente di CO₂.

Conclusione: La FOOD FOREST funge da "carbon sink" (serbatoio di carbonio), sequestrando CO₂ dall'atmosfera.


2. Minima o nulla dipendenza da combustibili fossili

  • La permacultura promuove l'autosufficienza e l'uso di risorse locali. Niente fertilizzanti chimici, pesticidi o macchinari pesanti alimentati da combustibili fossili.
  • I materiali per il pacciame, i fertilizzanti organici (compost, letame), e la gestione del terreno sono generalmente prodotti in loco.

Conclusione: L'assenza di input esterni di origine fossile riduce drasticamente le emissioni.


3. Gestione del suolo

  • Il suolo di una food forest è gestito per aumentare la materia organica (tramite pacciamatura, compostaggio e presenza di radici perenni). La materia organica del suolo trattiene carbonio sotto forma di humus.
  • Un terreno sano con alta capacità di ritenzione del carbonio è un componente essenziale per contrastare il cambiamento climatico.

Conclusione: La gestione del suolo contribuisce a immagazzinare carbonio anziché rilasciarlo.


4. Cicli chiusi di nutrienti

  • In una FOOD FOREST, i residui organici delle piante e degli animali vengono riciclati direttamente nel sistema (tramite compostaggio, lombricoltura, pacciamatura, ecc.).
  • Questo riduce la necessità di trasporto e produzione industriale di nutrienti, che sono tra le principali fonti di emissioni di CO₂ in agricoltura convenzionale.

Conclusione: L'autosufficienza e i cicli chiusi evitano l'emissione di CO₂ da trasporti e processi industriali.


5. Durata nel tempo

  • Una FOOD FOREST è un sistema permanente, a differenza di coltivazioni annuali che richiedono aratura, semina e raccolta ogni anno (spesso con uso di macchinari).
  • Una volta stabilita, richiede interventi minimi, riducendo ulteriormente l'impatto antropico.

Conclusione: La permanenza del sistema garantisce un accumulo di carbonio a lungo termine.


6. Effetto positivo sul microclima

  • Le chiome degli alberi e la vegetazione migliorano l'ombreggiamento, riducono la temperatura locale e aumentano l'umidità, diminuendo la necessità di irrigazione e consumo energetico.
  • Con sistemi passivi di irrigazione e la a presenza di un ecosistema sano migliora la resilienza climatica e riduce l'erosione del suolo.

Conclusione: L'interazione ecologica del sistema favorisce la sostenibilità.


7. Produzione di ALTA QUALITA' a zero emissioni

  • I prodotti di una  FOOD FOREST (frutta, noci, erbe, ecc.) non richiedono imballaggi o trasporti a lunga distanza.
  • L'energia necessaria per consumare questi prodotti è minima rispetto ai prodotti trasformati industrialmente.

Conclusione: Il consumo locale di cibo abbassa le emissioni associate al trasporto e alla trasformazione industriale.


Confronto con sistemi convenzionali

L'agricoltura industriale emette enormi quantità di CO₂ per via di:

  1. Uso di combustibili fossili nei macchinari
  2. Produzione di fertilizzanti chimici e pesticidi.
  3. Degradazione del suolo, che rilascia carbonio immagazzinato.
  4. Trasporto e trasformazione del cibo.
  5. Qualità nutrizionale del cibo medio bassa con residui di trattamenti, pesticidi e fitofarmaci e potenziali patologie indotte alla salute umana.
permacultura cibo salutare
Alta qualità del cibo generato

Conclusione finale:

Una FOOD FOREST ben progettata secondo i principi della permacultura può essere considerata zero carbon (o addirittura carbon negative); 

Questo bilancio del carbonio neutro o negativo è matematicamente dimostrabile attraverso:

ZERO LAVORAZIONI del TERRENO = CO2 emessa - CO2 sequestrata ≤  0

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