la POTATURA degli alberi è giusta o sbagliata ?

La potatura degli alberi non è una pratica neutra, ma un intervento con profonde implicazioni sulla fisiologia della pianta e sulla sua interazione con il suolo. 

Analizziamo i principali effetti di questa pratica dal punto di vista ecologico e agronomico secondo il nostro punto di vista.

1. Irreversibilità della struttura vegetativa

Una volta potato, un albero perde la capacità di ricostruire autonomamente la propria architettura naturale. 

La rimozione di parti della chioma altera la distribuzione degli ormoni vegetali, modificando il comportamento della crescita e rendendo l'albero più suscettibile a parassiti e patogeni, con conseguenze sulla stabilità della sua rete trofica epigea e ipogea.

2. Alterazione della morfologia radicale

La relazione tra chioma e radici è regolata da un equilibrio fisiologico preciso. La potatura riduce la superficie fotosintetizzante, inducendo un ridimensionamento del sistema radicale. 

Questo può comportare una perdita della capacità esplorativa del suolo, riducendo la profondità di ancoraggio e la capacità di interagire con la microbiologia del suolo, inclusi i funghi micorrizici e i batteri promotori della crescita vegetale (PGPR); Inoltre, questa alterazione compromette la capacità della pianta di adattarsi ai cambiamenti climatici, rendendola meno resiliente a eventi estremi come siccità e precipitazioni intense.

3. Maggiore dipendenza dall’acqua

L'alterazione dell’apparato radicale porta a un maggiore sviluppo delle radici superficiali, che risiedono nella zona più soggetta a variazioni idriche. 

Questo aumenta la dipendenza dell’albero dall’irrigazione, riducendone la resilienza agli stress idrici e alterando la capacità di assorbire nutrienti presenti negli strati profondi del suolo. 

Inoltre, l’eccesso di potature può favorire una crescita eccessiva di polloni, i quali a loro volta aumentano il fabbisogno idrico senza apportare benefici strutturali alla pianta.

4. Impatto sulla longevità dell’albero

Il flusso di linfa viene alterato dalla potatura, causando un aumento del metabolismo di compensazione. 

Questo accelera i processi di senescenza e riduce significativamente la durata della vita della pianta. 

Nei boschi si trovano ancora esemplari plurisecolari di ciliegi, meli, peri e susini, mentre negli impianti convenzionali la vita media di queste specie non supera i 20-25 anni. 

A livello ecologico, questa riduzione della longevità implica una maggiore necessità di reimpianti e un aumento della gestione agricola, con impatti sulla biodiversità e sul bilancio energetico degli ecosistemi coltivati.

5. Implicazioni per la qualità del suolo e la rete trofica

L’interazione tra alberi e microbioma del suolo è cruciale per la fertilità degli ecosistemi. 

Gli alberi non potati mantengono un rapporto simbiotico più equilibrato con i microrganismi del suolo, garantendo un ciclo più efficiente dei nutrienti. 

Le ferite da taglio esposte all'aria ed al vento, possono quindi essere contaminate da muffe batteri e sviluppare patologie .

Le ferite da potatura alterano il rilascio di essudati radicali e possono favorire lo sviluppo di patogeni, riducendo la capacità del suolo di sostenere processi biologici complessi e resilienti.

I tagli agli alberi con diametro maggiore di 10 cm particolarmente insidiosi provocano il decadimento, la fuoriuscita di linfa rilasciata dai tessuti interni esposti, attraendo insetti nonchè la perdita foglie essenziali al ciclo vitale.

                          

potatura FOOD FOREST per motivi di sicurezza 2022

Conclusione

La potatura deve essere considerata alla luce della sua incidenza sulla salute dell’albero e sulla biologia del suolo una PRATICA SBAGLIATA, tendenzialmente un ERRORE ! 

Un approccio agroecologico e permaculturale suggerisce di ridurre al minimo gli interventi, favorendo strategie che permettano agli alberi di svilupparsi secondo la loro morfologia naturale. 

Comprendere questi principi consente di gestire meglio le risorse biologiche, preservando la funzionalità ecosistemica degli agroecosistemi. 

Inoltre, studiare il ruolo della microbiologia del suolo in relazione alla fisiologia degli alberi può aprire nuove prospettive nella gestione sostenibile delle foreste coltivate e delle food forest.

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